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Personaggi Famosi
Orietta Berti, la devozione per San Pio e il rapporto con i fan all’estero
La cantante emiliana ricorda gli anni di Canzonissima, svela di preferire Toronto a New York e parla con una vena polemica di Sanremo
TORONTO (1SETTEMBRE 2012) – Voce calda e trascinante, stile inconfondibile. Orietta Berti è tornata a Toronto in occasione di “Una voce per Padre Pio nel Mondo”, esibendosi al Powerade Centre di Brampton davanti a oltre 3mila spettatori. “La marmotta di Cavriago”, come l’hanno soprannominata i fan, ha venduto oltre 15 milioni di dischi nel corso della sua carriera, e ha ottenuto quattro dischi d’oro, un disco di platino e due d’argento.
Di nuovo a Toronto da protagonista.
«Ritorno con piacere a Toronto, ero venuta il primo aprile al Casinò Rama, dove ho fatto il tutto esaurito, mentre due anni fa mi sono esibita a Niagara Falls. Ormai sono di casa ed ho molti amici».
Questa volta l’occasione è davvero particolare, legata a “Una voce per Padre Pio nel Mondo”.
«Venire a Toronto a cantare per un’opera a fin di bene è sempre un piacere. Tra l’altro torno da un pellegrinaggio chiamato “il cammino di Padre Pio”. Siamo partiti da Pietrelcina, abbiamo visitato i quattordici conventi e poi siamo arrivati a San Giovanni Rotondo, dove sorge l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Abbiamo preso parte alle messe e siamo stati ospiti dei frati, è stato meraviglioso».
Quali sono i suoi pensieri sul santo italiano?
«Sono sempre stata devota a Padre Pio, e ho anche conosciuto Fra Modestino, amico stretto del santo. Mi ricordo che il libro che oggi viene distribuito qui me l’aveva dato Fra Modestino tanti anni fa, e lo tengo in sala da pranzo perché, nella foto (di copertina, ndr), Padre Pio ci sorride e ci osserva tutto l’anno».
Lei si è esibita in Canada quindici volte. Quali sono i ricordi legati al Paese della foglia d’acero?
«Sono quasi sempre venuta in inverno, e me ne stato chiusa in albergo per non perdere la voce».
Che legame ha con gli italiani all’estero?
«Sono aggiornatissimi sugli spettacoli che facciamo in Italia. Non riscontro grosse differenze con i fan in Italia».
È vero che preferisce Toronto a New York?
«Toronto è una città pulitissima, piena di verde, mentre New York è caotica e la gente è frenetica, un po’ come in Italia. Dal ’67, anno della mia prima tournée, gli Stati Uniti sono peggiorati mentre in Canada si vive meglio».
Lei ha portato la sua musica in quasi tutti i continenti, c’è un Paese in particolare in cui ama esibirsi?
«Non ho preferenze. Mi manca il Sudamerica, ho dovuto rifiutare tutti gli inviti perché coincidevano con le date che facevo negli Stati Uniti».
Ci potrà mai essere una nuova Orietta Berti?
«Non penso, oggi la musica è cambiata. Una volta c’erano delle trasmissioni come Canzonissima che duravano dal 6 settembre al 6 gennaio. La gente aveva solo tre canali, e la finalissima, faceva 30 milioni di telespettatori. La mia fortuna è che mi classificai in finale molti anni, e nel ’69 ero l’unica donna in mezzo ai vari Morandi, Albano, Modugno, Ranieri, Villa. Oggi è diverso».
Ritiene che si più difficile di una volta?
«Sì, a meno di non finire sotto l’ala protettrice di una grande casa discografica. E poi è facile “comprare” un Festival di Sanremo con questi telefonini, si è visto l’esito di questi anni».
A cosa sta lavorando attualmente?
«Sono in tour con diverse date italiane, e da settembre farò alcune ospitate in varie trasmissioni Rai».
“Una voce per Padre Pio nel Mondo” ritornerà a Toronto nel settembre del prossimo anno. La rivedremo protagonista?
«Speriamo. Forse ci vedremo prima, il prossimo anno ho in programma uno spettacolo a Niagara Falls».
Fonte: corriere.com
Di nuovo a Toronto da protagonista.
«Ritorno con piacere a Toronto, ero venuta il primo aprile al Casinò Rama, dove ho fatto il tutto esaurito, mentre due anni fa mi sono esibita a Niagara Falls. Ormai sono di casa ed ho molti amici».
Questa volta l’occasione è davvero particolare, legata a “Una voce per Padre Pio nel Mondo”.
«Venire a Toronto a cantare per un’opera a fin di bene è sempre un piacere. Tra l’altro torno da un pellegrinaggio chiamato “il cammino di Padre Pio”. Siamo partiti da Pietrelcina, abbiamo visitato i quattordici conventi e poi siamo arrivati a San Giovanni Rotondo, dove sorge l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Abbiamo preso parte alle messe e siamo stati ospiti dei frati, è stato meraviglioso».
Quali sono i suoi pensieri sul santo italiano?
«Sono sempre stata devota a Padre Pio, e ho anche conosciuto Fra Modestino, amico stretto del santo. Mi ricordo che il libro che oggi viene distribuito qui me l’aveva dato Fra Modestino tanti anni fa, e lo tengo in sala da pranzo perché, nella foto (di copertina, ndr), Padre Pio ci sorride e ci osserva tutto l’anno».
Lei si è esibita in Canada quindici volte. Quali sono i ricordi legati al Paese della foglia d’acero?
«Sono quasi sempre venuta in inverno, e me ne stato chiusa in albergo per non perdere la voce».
Che legame ha con gli italiani all’estero?
«Sono aggiornatissimi sugli spettacoli che facciamo in Italia. Non riscontro grosse differenze con i fan in Italia».
È vero che preferisce Toronto a New York?
«Toronto è una città pulitissima, piena di verde, mentre New York è caotica e la gente è frenetica, un po’ come in Italia. Dal ’67, anno della mia prima tournée, gli Stati Uniti sono peggiorati mentre in Canada si vive meglio».
Lei ha portato la sua musica in quasi tutti i continenti, c’è un Paese in particolare in cui ama esibirsi?
«Non ho preferenze. Mi manca il Sudamerica, ho dovuto rifiutare tutti gli inviti perché coincidevano con le date che facevo negli Stati Uniti».
Ci potrà mai essere una nuova Orietta Berti?
«Non penso, oggi la musica è cambiata. Una volta c’erano delle trasmissioni come Canzonissima che duravano dal 6 settembre al 6 gennaio. La gente aveva solo tre canali, e la finalissima, faceva 30 milioni di telespettatori. La mia fortuna è che mi classificai in finale molti anni, e nel ’69 ero l’unica donna in mezzo ai vari Morandi, Albano, Modugno, Ranieri, Villa. Oggi è diverso».
Ritiene che si più difficile di una volta?
«Sì, a meno di non finire sotto l’ala protettrice di una grande casa discografica. E poi è facile “comprare” un Festival di Sanremo con questi telefonini, si è visto l’esito di questi anni».
A cosa sta lavorando attualmente?
«Sono in tour con diverse date italiane, e da settembre farò alcune ospitate in varie trasmissioni Rai».
“Una voce per Padre Pio nel Mondo” ritornerà a Toronto nel settembre del prossimo anno. La rivedremo protagonista?
«Speriamo. Forse ci vedremo prima, il prossimo anno ho in programma uno spettacolo a Niagara Falls».
Fonte: corriere.com
Al Bano Carrisi Devoto di San Pio
GIUSEPPE CIONFOLI DEVOTO DI SAN PIO
Il grande Campione Beppe Signori,andò più volte a San Giovanni Rotondo in pellegrinaggio.Un giorno, dopo un gol, si tolse la maglia e fece vedere la canotta con la foto di Padre Pio.
La giovane attrice di fiction di 28 anni è qui fotografata nell’ultimo numero di DIpiù in posa a San Giovanni Rotondo in occasione della registrazione di “Una voce per Padre Pio“, in onda il prossimo 19 giugno, ovvero questa sera in prima serata su Raiuno.
fonte:leonardo.it
fonte:leonardo.it